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NON E’ SEMPRE ORO, QUEL CHE LUCCICA

Non è sempre oro, quel che luccica

Più passano gli anni e sempre più frequentemente si verificano eventi - in ambito geo-politico, climatico, economico – con impatti importanti nei mercati finanziari.
Questo non fa che avvalorare ulteriormente il principio che chi INVESTE non lo deve fare con l’illusione di diventare ricco bensì al fine di PRESERVARE - e nel tempo ACCRESCERE - il proprio patrimonio.

A tal proposito è, innanzitutto, indispensabile tenersi alla larga da tutti coloro che millantano:
- di saper prevedere volta per volta i futuri movimenti dei mercati;
- di disporre in via esclusiva di prodotti finanziari “super fighissimi” in grado di dare guadagni certi e capitali garantiti;
- di utilizzare tecniche operative perennemente in utile.

Cari lettori: il “Campo dei Miracoli” della favola di Pinocchio “dove se fai una piccola buca e ci metti dentro uno zecchino d’oro, la mattina dopo trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro”, non esiste !
Nel mondo degli investimenti - come in ogni altro settore – “non è sempre oro, quel che luccica” anzi per dirla più chiaramente: “solo talvolta quel che luccica è oro”.

Ricordato questo, è quindi essenziale che ogni investitore - nel decidere a chi affidare i propri capitali – cerchi di scegliere una banca ed un consulente che si distingua rispetto altri in termini di:
- serietà professionale;
- capacità nel saperlo tener lontano da tutti quei rischi, falsi miti, modus operandi sbagliati in grado di mettere in pericolo l’esistenza stessa del suo patrimonio;
- saper parlare, spiegare le cose, gestire il portafoglio finanziario in maniera semplice, chiara ed efficiente al fine di conservare il suo potere di acquisto e negli anni accrescerlo.

E quando si dice “negli anni” si devono intendere dai 5-7 anni in su: statistiche sul mercato azionario americano (dal 1950) dimostrano che gli investimenti con orizzonte temporale di 5 anni si sono chiusi positivamente l’87% delle volte; aumentando la durata a 7 anni, il 91% delle volte.
In altre parole più si ha pazienza (e quindi più a lungo  si resta investiti) e più i ritorni  sono  positivi.

Tornando al titolo “Non è sempre oro, quel che luccica” prendo lo spunto per dedicare la seconda parte di questo report proprio all’oro quale asset da tenere in considerazione per investirci una parte delle proprie disponibilità.

Oro:
- da sempre considerato bene rifugio per eccellenza, in auge soprattutto nei periodi di incertezza, di crisi geopolitiche, di inflazione;
- riferimento spesso di tante monete nazionali ed ancor oggi usato come valore di riserva dalle banche centrali di tutto il mondo che nel 2022 hanno incrementato le proprie riserve auree di ben 1.136 tonnellate (il più grande aumento di riserve di oro degli ultimi 70 anni);
- le cui quotazioni, in questo nuovo millennio, sono esplose passando dai 290 dollari l’oncia (un’oncia corrisponde a circa 31 grammi) di fine 1999 ai quasi 2.000 dollari degli ultimi 3 anni: una crescita quindi del 600%.

Oro che all’interno di un portafoglio di investimenti - nelle giuste proporzioni – potrebbe quindi svolgere un importante ruolo di diversificazione e stabilizzazione aiutando anche a migliorare le performance.

A questo punto è doveroso precisare che in considerazione di alcune importanti questioni legate all’acquisto diretto di monete o lingotti (quali la scelta della controparte da cui comprare ed a cui rivendere l’oro, lo spread esistente tra prezzo d’acquisto e prezzo di vendita, i costi ed i rischi legati alla custodia, la fiscalità, ecc) io faccio, qui, riferimento solo all’investimento tramite strumenti finanziari quali potrebbero essere gli ETC sull’oro fisico.

ETC che sono in pratica dei certificati emessi da istituzioni finanziarie internazionali (Amundi, Invesco, Blackrock, WisdomTree, ecc), negoziati quotidianamente sui mercati finanziari, con differenziali acquisto-vendita contenuti e costi di gestione limitati.
ETC comunque garantiti dal possesso fisico del bene sottostante: ad esempio l’ETC sull’oro fisico più importante in termini di masse  quotato a Milano (con un patrimonio di 15 miliardi di euro) è quello emesso da Invesco ed è garantito da una riserva di oro fisico custodita nei caveau di J.P. Morgan Chase Bank a Londra.

E per terminare una curiosità: l’oro - lavorato in sottili fiocchi e trattato con procedimenti particolari - è anche commestibile, non altera i sapori e diventa quindi ideale per la decorazione di cibi e bevande.
Io comunque ci andrei piano a mangiarlo: alla fine potrebbe rimanere pesante (soprattutto per il conto) !

 

Filippo Cordella
Private Banker
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Ancona-Civitanova-Jesi-Senigallia-Pesaro
Cell: 3200222185

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