LA PROSSIMA VOLTA NASCO IN NORVEGIA

La prossima volta nasco in Norvegia

C’è una nazione in Europa, la Norvegia, dove nel momento in cui nasci hai già un tesoretto da utilizzare nella tua vita di 250.000 €.

Ce n’è un’altra, l’Italia, dove invece non appena vieni al mondo hai già 50.000 € di debiti sulle spalle (debito pubblico italiano diviso il numero di italiani).

Strana la vita, eh ? Si, molto strana.

E’ bene innanzitutto sapere che la Norvegia gode del massimo giudizio di affidabilità (tripla A) sui propri titoli di stato, ha una forte stabilità politica e una buona situazione dei principali indicatori economici.
Un Paese che da una parte è il settimo esportatore mondiale di petrolio (il “Brent” che è quello della migliore qualità e quindi col prezzo più alto) ed il terzo di gas e, dall’altra, è tra i più virtuosi nella transizione ecologica, con elettricità e riscaldamento generati pressoché totalmente da fonti rinnovabili.

La Norvegia, inoltre, si situa ai vertici delle classifiche internazionali per qualità di vita e grado di felicità degli abitanti: felici – tra l’altro – di avere un reddito pro-capite tra i più elevati al mondo (71.000 € annui contro i 21.000 € degli italiani) e, come dicevamo in premessa, di poter disporre già dalla nascita di un tesoretto per la propria vecchiaia di circa 250.000 euro grazie al “Government Pension Fund”, il fondo sovrano più grande al mondo gestito dallo Stato ed alimentato dai proventi derivanti dalle esportazioni di petrolio e gas.

Un fondo di quasi 1.400 miliardi di euro (considerando che i norvegesi sono 5 milioni e mezzo, è facile calcolare la dote a disposizione di ognuno) istituito nel 1994 e sorto grazie allo spirito previdente dei governanti norvegesi che, dopo aver scoperto al largo del Paese uno dei giacimenti di petrolio più grandi al mondo, decisero di mantenere una partecipazione di controllo nelle principali aziende petrolifere, accumulare gli introiti derivanti dalla vendita di petrolio e gas ed investirli al meglio al fine di assicurare a tutti i cittadini una futura dignitosa pensione.

Un fondo, oltretutto, gestito seguendo solidi principi etici (neanche una “corona” può essere investita in imprese che svolgano attività in violazione dei diritti umani o che risultino nocive per l’ambiente) e basata sulla massima diversificazione in termini:

  • geografici: il fondo investe su 73 differenti paesi (l’Italia pesa per l’1,4%)
  • di emittenti: il portafoglio è composto da ben 9.158 titoli;
  • di asset class: azionario (70%), obbligazionario (25%), real estate ed infrastrutture per energie rinnovabili (5%).

Logiche (diversificazione, decorrelazione, utilizzo di strumenti finanziari semplici, orientamento crescente verso investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale) che personalmente mi ritrovo tutti i giorni ad applicare nella gestione dei patrimoni dei miei clienti.

E’ bene poi evidenziare che, vista l’imponenza in termini di importo ed i buoni risultati realizzati fin dalla sua costituzione (un rendimento annuo medio di quasi il 6%), le scelte di investimento prese tempo per tempo dal fondo sovrano norvegese vengono sistematicamente emulate dagli investitori di tutto il mondo.

Un 6% di rendimento annuo tenuto conto, ovviamente, delle tante e gravi crisi finanziarie verificatesi in questi anni: da quella originatasi con gli attentati alle Torri Gemelle a quella di Lehman Brothers, da quella della crisi del debito sovrano a quella causata dalla pandemia del 2020, a quella del 2022 con la guerra in Ucraina e l’inflazione al 10%!

Un anno, il 2022, in cui è cambiato drasticamente il contesto macroeconomico e politico mondiale con pesantissime ripercussioni sui mercati finanziari: una contemporanea discesa del comparto azionario e di quello obbligazionario di oltre il 20% che non si era mai prima verificata!

E con riferimento all’obbligazionario (da sempre, ed impropriamente, considerato “porto sicuro” dagli investitori) è necessario evidenziare come addirittura il Titolo di Stato Tedesco (che gode della massima affidabilità con la tripla “A” assegnata dalle agenzie di credito internazionali) ha terminato con quotazioni in calo del 22% rispetto a quelle di inizio 2022 (il corrispondente Btp a 10 anni ha chiuso l’anno con una perdita del 26% !)

In tale contesto anche il fondo sovrano norvegese ha subìto una flessione di quasi il 19% (ultimo dato disponibile al 30/9/2022): un risultato certamente in linea con la “Caporetto” registrata dai mercati finanziari ma questa volta non all’altezza della sua reputazione di “stella polare degli investitori internazionali”.

Nonostante questo, resta comunque evidente il fatto che la Norvegia potrebbe davvero essere un bel posto dove andare a vivere anche perché, oltretutto, in Norvegia ci sono … le norvegesi che, a quel che si dice, sono tra le donne più belle del pianeta !

E con questa battuta, io mi sono giocato la possibilità di andarci – in Norvegia – anche solo per un week end ….. 😊

 

Filippo Cordella
Private Banker
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Ancona-Civitanova-Jesi-Senigallia-Pesaro
Cell: 3200222185

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