IL CAMPO DEI MIRACOLI

Anno XXII - n. 5
29 maggio 2021

di FILIPPO CORDELLA - Private Banker

Nel mondo degli investimenti ci si imbatte spesso in situazioni che ricordano il “Campo dei Miracoli” della favola di Pinocchio “dove se fai una piccola buca e ci metti dentro uno zecchino d’oro, la mattina dopo trovi un bel’albero carico di tanti zecchini d’oro”.
Ma il Campo dei Miracoli, ovviamente, non esiste e Cordella - con le sue riflessioni, analisi, commenti - ti aiuta a comprendere come funzionano veramente le cose e come custodire al meglio i tuoi “zecchini d’oro”.
IlCampoDeiMiracoli

Quando i bambini nascevano sotto i cavoli

Bambini sotto ai cavoli

Cari amici vicini e lontani, cari clienti, cari lettori: voglio parlarVi oggi di una questione molto, molto importante: gli italiani sono sempre di meno !

Nel 2020 sono nati solo 404.000 bambini: il numero più basso dall’Unità d’Italia e quasi il 30 per cento in meno rispetto a dieci anni fa.

Non nascono più bambini e, di conseguenza, siamo sempre più anziani, l’età media è la più alta d’Europa (47 anni) e la popolazione continua a calare: dal 2015 ad oggi l’Italia ha perso ben un milione di abitanti!

Vabbé, dirà qualcuno, se gli italiani son sempre di meno, che male c’è?


Eh, invece no, cari miei: le conseguenze dal punto di vista economico, oltre che sociale, sono tante: se diminuisce il numero di chi paga le tasse ed i contributi, che fine faranno pensioni, servizi sociali, sanità ? E chi pagherà il debito monstre dello Stato italiano?

Cerco di spiegarmi meglio: visto che in media ogni italiano spende circa 17 mila euro all’anno (per mangiare, vestirsi, riscaldarsi o andare in vacanza), aver perso un milione di abitanti ha come conseguenza per l’Italia un 1% di prodotto interno lordo in meno, ogni anno.
In altre parole: meno popolazione significa meno consumi e quindi meno fatturato e meno reddito per le imprese e meno gettito fiscale per lo Stato che - di conseguenza - ha meno capacità di sostenere i costi dell’assistenza, della sanità, delle pensioni così come di rimborsare i debiti.


A questo punto, dobbiamo porci la domanda se sia il caso di fare qualcosa.

Per quanto riguarda il problema previdenziale, la risposta è assolutamente sì: colgo anzi l’occasione per invitare tutti, ma soprattutto coloro che hanno meno di 40 anni, a rivolgersi immediatamente alla propria assicurazione, banca o consulente finanziario per chiedere lumi sul funzionamento dello strumento “fondo pensione”: una forma di previdenza privata volta ad integrare quella che domani sarà la magra pensione pubblica.

Una pensione che, se 25 anni fa garantiva lo stesso reddito percepito in età lavorativa, oggi è scesa all’80% e nei prossimi anni coprirà neanche il 50%: proviamo solo ad immaginare cosa potrà significare passare da un reddito di 2.000 € al mese ad uno di neanche 1.000 € ….

Quindi a prescindere dall’importo mensile che si riuscisse a destinare a questa forma di pensione privata l’importante sarebbe attivarla immediatamente.

Qui di seguito cerco di dare un’idea di quella che potrebbe essere l’entità dell’integrazione generata da un versamento mensile di 100 € su un generico fondo pensione di tipo azionario (con un rendimento medio annuo del 5%):

  • un quarantenne si ritroverebbe con una pensione integrativa di 300 € al mese;

  • un trentenne con ben 600 € al mese;

  • un ventenne con addirittura 1.000 € al mese.

E’ facile quindi comprendere che prima si inizia e meglio è: se poi anziché 100 € al mese si riuscisse a mettercene 200 € sarebbe ancor meglio.

A tal riguardo ricordo che i fondi pensione possono essere accesi anche da soggetti che non hanno un proprio reddito tramite contribuzioni fatte ad esempio da un genitore (ovviamente con conseguente deduzione fiscale da parte di quest’ultimo).

Per quanto riguarda, comunque, il dettaglio dei costi, condizioni, benefici fiscali, tassazione, possibilità di riscatto, ecc fateveli spiegare per benino dal vostro consulente di fiducia.


Se, poi, anziché il fondo pensione si volesse utilizzare un semplice pac (piano di accumulo) su una sicav per costruirsi nel tempo un capitale, andrebbe bene lo stesso (pur essendo le due cose alquanto diverse per caratteristiche, prestazioni, fiscalità e logica).


Per concludere, al fine di trovare una soluzione a questa situazione di scarsa natalità (che interessa, comunque, tutta l’Europa così come gli Stati Uniti e la stessa Cina), vorrei fare un appello.


Un appello non solo alla classe politica affinché metta concretamente mano ai gravi problemi che affliggono il Paese e dia lavoro, sicurezza, stabilità agli italiani (cose essenziali per decidere di mettere al mondo dei figli) ma, soprattutto, ad una determinata categoria professionale: “Cari agricoltori tornate a piantare i cavoli nei vostri campi: abbiamo bisogno dei bambini !!!”

Cordella Filippo
Private Banker

Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking

Ancona, Civitanova, Jesi, Senigallia, Pesaro

Cell: 3200222185
Email: fcordella@fideuram.it
Sito: www.cordellafilippo.it

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DISCLAIMER
La presente pubblicazione è stata redatta da Filippo Cordella - Private Banker di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, iscritto all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari (OCF) con delibera Consob n. 13096 del 24/4/2001, iscritto al Registro IVASS - Sez. “E” come Collaboratore di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking.
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