IL CAMPO DEI MIRACOLI

Anno XXII - n. 3
28 marzo 2021

di FILIPPO CORDELLA - Private Banker & Analista Finanziario

Nel mondo degli investimenti ci si imbatte spesso in situazioni che ricordano il “Campo dei Miracoli” della favola di Pinocchio “dove se fai una piccola buca e ci metti dentro uno zecchino d’oro, la mattina dopo trovi un bel’albero carico di tanti zecchini d’oro”.
Ma il Campo dei Miracoli, ovviamente, non esiste e Cordella - con le sue riflessioni, analisi, commenti - ti aiuta a comprendere come funzionano veramente le cose e come custodire al meglio i tuoi “zecchini d’oro”.
IlCampoDeiMiracoli

Come Ci si avviCina alla Cina ?

one hundred yuan banknotes, next to an e-RMB gold coin, digital version of the yuan. Concept of new digital currency of the popular republic of china

Prima di dare una risposta alla domanda “Come ci si avvicina alla Cina ?” è necessario chiarire i motivi per cui negli investimenti sia ormai una necessità essere posizionati anche sui mercati del “Celeste Impero”.

Prima di tutto perché la Cina ormai da anni si è affermata come uno dei principali driver della crescita mondiale;

tanto che entro il 2028 supererà gli Stati Uniti e diventerà la più grande economia del mondo. Giusto per ricordarlo l’anno scorso la Cina, con un Pil a + 2,3%, è stata l'unica grande economia ad aver registrato una crescita (con le stime per il 2021 che parlano addirittura di un +6%).

E poi perché – analizzando le componenti di questa crescita – scopriamo che è sempre meno dipendente dalle esportazioni (che 20 anni fa rappresentavano il motore esclusivo) e sempre più fondata sui consumi interni: elemento questo importantissimo perché dà alle aziende cinesi immense e durature prospettive di sviluppo e crescita.

Per comprendere meglio questo aspetto, ricordo che:

  • la Cina ha una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone (i cinesi in giro per il mondo devo, invece, finire di contarli…..) il cui reddito procapite è destinato entro il 2030 a passare dai 6.000 $ attuali a 12.000 $;

  • la ricca classe media cinese, nei prossimi 3 anni, avrà 300 milioni di persone in più.

  • il recente Piano Quinquennale 2021-2025 varato dal Governo è incentrato sul miglioramento della produttività e sullo sviluppo della domanda interna.

Tant’è che – in base alle previsioni delle principali società di analisi - i consumi interni raddoppieranno nei prossimi 10 anni per raggiungere lo stesso livello degli Stati Uniti.

Parlando dei mercati finanziari è utile sapere che quelli cinesi (sia gli azionari che obbligazionari) si posizionano al secondo posto al mondo per volumi di scambi. Sono quindi mercati troppo grandi per essere ignorati tanto più che, essendo ancora poco pesati sugli indici globali (Bloomberg, MSCI…) nel momento in cui ci sarà l’allineamento alla loro effettiva importanza i flussi di investimento aumenteranno ulteriormente con scontati effetti positivi sulle quotazioni.

Tutti ottimi motivi, quindi, per cominciare fin da subito ad entrare anche sul mercato obbligazionario considerato che, a fronte di rendimenti globali prossimi allo zero, gli stessi titoli di stato cinesi con rating A+ (quindi pienamente Investment Grade) offrono ritorni attorno al 3%. Ovvio che, come succede ogni qualvolta si investa in asset non denominati in euro, c’è il rischio cambio da tenere in considerazione (in questo caso relativo alla divisa cinese: il Reminbi).

Per quanto riguarda, invece, l’equity è utile ricordare che sono tre i mercati su cui poter operare:

- quello storico “off shore” dove si trattano le azioni di aziende cinese quotate ad Hong Kong;

- quello interno di Shanghai e Shenzhen;

- quello complessivo di Cina, Hong Kong e Taiwan: la “Grande China”.

Io ho una particolare predilezione per quello interno (sulle azioni “A” Share) perché ancor più suscettibile d’apprezzamento in virtù del fatto che:
- è un mercato ancora poco presente sui portafogli internazionali considerando che fino a 6 anni fa era in pratica chiuso agli stranieri;
- è ancora prevalente la presenza degli investitori retail con la conseguenza che le poche società di investimento che hanno l’autorizzazione ad accedervi possono ricavarne grandi vantaggi per i propri clienti.

Volendo a questo punto dare una risposta su quali sono i migliori prodotti da utilizzare per investire sulla Cina non posso - per motivi normativi – fornire qui le denominazioni o i codici ma posso comunque dire che, per quanto mi riguarda, sono il risultato di una periodica selezione realizzata tra le decine (e per certe asset centinaia) di prodotti emessi dalle migliori società di investimento al mondo.
Una selezione LIBERA da condizionamenti e focalizzata sull’analisi dei rendimenti, sulla rischiosità (Volatilità, Var, Drawdown …) e sull’efficienza di gestione (Sharpe, Sortino, Information Ratio, Alpha, Beta … ).

E per evidenziare gli effetti positivi che un siffatto approccio può produrre sugli investimenti (ovviamente sempre in un’ottica di medio-lungo termine) termino la chiacchierata con un grafico che riporta i risultati di un’analisi che ho realizzato su 305 sicav esistenti sul mercato e focalizzate sull’azionario cinese.

comecisiavvicinaallacina

Con un indice di riferimento (MSCI China) che negli ultimi 3 anni ha fatto +28,1% (linea viola) e pur in presenza di una sicav che ha realizzato uno stratosferico + 89,7% (linea verde) segnalo che la maggioranza di esse non è riuscita a fare meglio dell’indice (c'è chi si è addirittura limitata ad un +3,1% linea rossa).
Sicuramente positivo è stato l’andamento della “Selezione Cordella” col suo bel +56,6% (linea azzurra).


大家好投资!

Cordella Filippo
Private Banker & Analista Finanziario

Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking

Ancona, Civitanova, Jesi, Senigallia, Pesaro

Cell: 3200222185
Email: fcordella@fideuram.it
Sito: www.cordellafilippo.it

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DISCLAIMER
La presente pubblicazione è stata redatta da Filippo Cordella - Private Banker di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, iscritto all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari (OCF) con delibera Consob n. 13096 del 24/4/2001, iscritto al Registro IVASS - Sez. “E” come Collaboratore di Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking.
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